Divieto di scommesse calcistiche: la Procura Federale deferisce l’U.S. Avellino per responsabilità oggettiva

L’U.S. Avellino è stata deferita a titolo di responsabilità oggettiva dalla Procura Federale della F.I.G.C., come diretta conseguenza del deferimento dell’ex dirigente biancoverde Luigi Carbone. L’ex dirigente della Società di Gianandrea De Cesare, a parere della Procura Federale sarebbe stato “un assiduo frequentatore di agenzie di scommesse, insinuando in tal modo dubbi sull’operato del Carbone all’interno e nell’interesse della stessa società di calcio”, come scritto nel documento di deferimento.

Tutto nasce da un esposto inviato da una persona in Federazione sul finire dello scorso campionato di Serie D, che fu corredato da una foto che ritraeva il Carbone all’interno di un’agenzia di scommesse di Avellino. Particolare non irrilevante, soprattutto in relazione al fatto che il Carbone è stato dirigente dell’ex società biancoverde solo per un breve periodo: la foto in questione non recava alcun riferimento temporale.

Nel caso, alquanto remoto, che emergessero durante il procedimento sportivo elementi concreti che indurrebbero a ritenere l’ex tesserato responsabile del divieto di effettuare scommesse, ai sensi dell’articolo 6 comma 1 del Codice di Giustizia Sportiva, lo stesso incorrerebbe nella sanzione dell’inibizione di almeno 18 mesi. Mentre l’U.S. Avellino risponderebbe di semplice responsabilità oggettiva, e non responsabilità diretta, che può comportare eventuali penalizzazioni nella classifica del campionato attuale.

Nella giornata di lunedi 23 dicembre sia Luigi Carbone che l’U.S. Avellino dovranno presentarsi dinanzi al Tribunale Federale Nazionale.

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