Campobasso – Avellino 2 – 2, finisce in parità l’amichevole in Molise, i Lupi per due volte costretti a rincorrere

Campobasso – Avellino 2 – 2

Campobasso: Raccichini, Fabriani, Menna, Dalmazzi, Vanzan, Tenkorang, Ladu, Candellori, Liguori, Rossetti, Di Francesco. A disposizione: Zamarion, Martino, Sbardella, Martignetti, Ciocca, Miano, Mancini, Pace, Giunta, Colombo, Troiano, De Biase, Vitali. All.: Cudini.

Avellino: Forte, L. Silvestri, Miceli, Scognamiglio, Rizzo, Matera, M. Silvestri, D’Angelo, Tito, Messina, Maniero. Secondo tempo: Pane, Ciancio, Sbraga, Dossena, Mignanelli, Mastalli, Aloi, Carriero, De Francesco Santaniello, Bernardotto. All. Braglia.

Arbitro: D’Agnillo di Vasto.

Marcatori: al 50′ Candellori (C), al 61′ Bernardotto, all’80’ Giunta (C), all’85’ Aloi.

 

Si conclude con un pari per due a due il secondo test amichevole dei lupi contro il neopromosso Campobasso  dell’ex biancoverde Mirko Cudini ( indimenticato difensore dell’Avellino che conquistò la promozione in serie B nel 1995, nello spareggio di Pescara, contro il Gualdo di mister Novellino) ha dato del filo da torcere alla più matura compagine di mister Braglia. I Lupi per due volte sono stati costretti a rincorrere gli avversari con la rete di Gabriele Bernardotto prima e di Salvatore Aloi poi. Inutile dire che, dopo una settimana esatta di preparazione, i carichi di lavoro e la fatica l’hanno fatta da padrone per tutti e novanta i minuti.

Il Campobasso, imbottito di under, incurante del gran caldo, è apparso molto più agile e pimpante dei biancoverdi, che sicuramente hanno risentito dei soli otto giorni di preparazione, e soprattutto di una struttura fisica complessiva che ha bisogno di tanto lavoro ancora per arrivare ad una condizione atletica accettabile.

La differenza di passo (ma forse anche di motivazioni) a vantaggio dei Rossoblu è saltata agli occhi. I Molisani, nella prima uscita davanti al loro pubblico (sebbene fosse soltanto un’amichevole) hanno cercato di onorare nel migliore dei modi il ritorno nel calcio professionistico al cospetto di una rivale dal blasone altisonante.

I lupi irpini, dal canto loro, schierati nella prima frazione con il 3-5-2, sono apparsi oltremodo appesantiti nelle gambe (ma anche nella mente) dopo appena otto giorni dall’avvio della preparazione precampionato. La manovra dell’Avellino, dal passo fin troppo lento ed accademico, è stata decisamente condizionata dalla mancanza di freschezza e chiarezza di idee.

E cosi la differenza tecnica tra le due squadre ha fatto fatica ad emergere, atteso che i Molisani arrivavano sempre primi sulle seconde palle, ed erano sempre pronti a portare insidie alla porta di Forte, specie in rapidissime ripartenze.

Le cose non sono per niente migliorate nella seconda frazione, con l’Avellino che ha provato il 4-3-1-2. E’ cambiato il sistema di gioco ma anche la formazione, totalmente rinnovata rispetto ai primi quarantacinque minuti. Quello che non è cambiato è stato il canovaccio complessivo della partita, con la squadra irpina preoccupata di curare il raccordo tra i reparti, e quella molisana pronta a sferrare concrete minacce attraverso ripartenze fulminee, agevolate dalla velocità di azione e di pensiero dei ragazzi terribili di Mirko Cudini.

Il pareggio finale (con l’Avellino costretto a rincorrere gli avversari che sono passati per due volte in vantaggio, e due volte sono stati raggiunti) è stato il frutto sostanziale di quanto tentato dalle due compagini in fase offensiva.

Per quel che riguarda i singoli, c’è da tenere presente che tra i biancoverdi in parecchi sono apparsi molto lontani da una condizione quanto meno accettabile.

Share