Avellino – Parma 1 – 2, bastano otto minuti al Parma per mandare all’inferno i Lupi

Avellino – Parma  1 – 2

Avellino: Lezzerini, Pecorini (dall’82′  Laverone), Kresic, Ngawa, Rizzato, Molina (dal 56′ Morosini), De Risio (dal 22′ Cabezas), Di Tacchio, D’Angelo, Asencio, Castaldo. A disposizioneCasadei, Marchizza, Moretti, Migliorini, Vajushi, Ardemagni, Falasco, Morero, Wilmots. All.: Novellino.

Parma: Frattali, Mazzocchi, Iacoponi, Di Cesare, Gagliolo, Dezi, Munari (dal 79′ Scavone), Barillà, Insigne, Calaiò (dall’86′ Ceravolo), Baraye (dal 74′ Di Gaudio). A disposizioneNardi, Dini, Vacca, Lucarelli, Frediani, Anastasio, Gazzola, Siligardi, Sierralta. All.D’Aversa.

Arbitro: Martinelli di Roma. Assistenti: Cangiano di Napoli e Mastrodonato di Molfetta. Quarto uomo: Garofalo di Torre del Greco.

Marcatori: al 4′ Gagliolo (P), all’8′ Barillà (P), al 33′ Asencio.

Ammoniti: Kresic, D’Angelo, Dezi (P), Di Tacchio, Insigne (P) . Angoli 2-6. Rec.: 4′ pt; 5′ st

 

Otto minuti di ordinaria follia e il Parma vince. Avellino sempre più giù. I Lupi escono sconfitti dalla sfida interna con il Parma. Due errori, due distrazioni dei difensori biancoverdi hanno messo immediatamente in salita la gara per l’Avellino. Ricominciare con due gol sul groppone, è stato come scalare l’Everest per i Lupi, al cospetto, tra l’altro, di avversari già di per sè di caratura superiore. Accusato il colpo del doppio svantaggio (al 4′ gol di Gagliolo, con colpo di testa su calcio d’angolo; all’8′ Barillà su scarico di Baraye, dopo una respinta di Lezzerini su tiro di Dezi), gli uomini di Novellino, spinti dall’orgoglio, cercano di ripartire. Il tecnico biancoverde mette subito Cabezas in luogo di un De Risio completamente spaesato in un contesto che si dimostra ancora una volta “eccessivo” per i suoi limiti tecnici. Con l’ingresso dell’ecuadoregno, benchè l’Avellino offrisse il fianco alle micidiali ripartenze dei Ducali, la squadra irpina cominciava a chiudere gli avversari nella propria trequarti, prendendo a spingere con maggiore veemenza. Poco dopo la mezzora le speranze dei Lupi di risalire la china cominciavano a farsi concrete, perchè arrivava il gol che accorciava le distanze da parte di Asencio, che ribadiva in rete sotto misura un tiro di D’Angelo smanacciato da Frattali. La rete biancoverde intimoriva gli Emiliani e ringalluzziva i Biancoverdi, che continuavano a menare le danze. In chiusura di primo tempo la clamorosa palla gol sprecata da Cabezas che sparacchiava sull’esterno della rete da non più di dieci metri, decidendo di tirare di forza, anzichè tentare il facile piattone mancino. Il secondo tempo era tutto improntato sul tentativo avellinese di fare la partita, con il Parma (che si dimostrava compagine di rango notevolmente superiore a quella biancoverde) ben chiuso là dietro, che spesso e volentieri spezzava la manovra biancoverde con rapidissimi contropiede, rintuzzati e ben bloccati dalla difesa dei Lupi, nella quale giganteggiava un mostruoso Ngawa, che, da centrale del pacchetto arretrato, si dimostrava ancora una volta calciatore degno della massima serie. Ma anche gli attacchi di Castaldo e compagni risultavano sterili e scarsamente incisivi, anche in ragione di una difesa parmense fisicamente ed atleticamente ben messa, che sapeva bene come chiudere le proprie maglie. La cronaca della ripresa restituiva una contesa povera di contenuti tecnicamente apprezzabili, specie per le rarissime conclusioni nello specchio della porta, da ambo le parti. Il Parma, con un ottimo non possesso, irretiva i Lupi, che non riuscivano a trovare il bandolo della matassa, tanto che l’ex Frattali non doveva preoccuparsi più di tanto. Il match si spegneva lentamente e l’Avellino rimediava un’altra sconfitta, questa volta ancora più grave, perchè avvenuta tra le mura amiche

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