Vucinic: “Contro Brindisi match ostico, dovremo mantenere la stessa intensità delle ultime settimane”

La penultima giornata del girone di andata vedrà la Sidigas Scandone Avellino impegnata in trasferta sul parquet dell’Happy Casa Brindisi, nel match valevole per il 14° turno di Legabasket Serie A. La palla a due è in programma domani 5 gennaio alle ore 20.45, con possibilità di seguire il match in diretta su Eurosport Player.

Queste le considerazioni di coach Nenad Vucinic nella conferenza stampa prepartita:

Come tutte le partite di Serie A, anche quella di domani sarà difficile: Brindisi è una buona squadra, che esprime una pallacanestro di qualità e molto intensa, specialmente in casa. Loro vengono dalla bella vittoria contro Trieste e lottano per un posto tra le prime otto squadre del campionato. Ci aspettiamo una partita dura e fisica, ma ci concentriamo su noi stessi e sul nostro modo di giocare, cercando di migliorare l’esecuzione e di mantenere la stessa intensità avuta nelle ultime uscite stagionali. Dobbiamo inoltre integrare i giocatori che sono stati indisponibili per un po’, come Campani e Campogrande, e sarà una buona opportunità per loro per continuare il processo di miglioramento individuale.

Abbiamo avuto alti e bassi in termini di infortuni, con D’Ercole e Young che hanno accusato qualche problema e Sabatino che sarà out per almeno tre settimane per un infortunio al polso. È difficile anche allenarsi in queste condizioni: ieri, ad esempio, eravamo in sette. Siamo in emergenza ma dobbiamo convivere con la situazione che, speriamo, non duri a lungo. Speriamo di poter recuperare al più presto Hamady Ndiaye, che dovrebbe riaggregarsi presumibilmente entro la fine del mese, e che potremo presto aumentare le rotazioni. Su Costello non abbiamo ancora news certe riguardo i tempi di recupero, che potrebbero allungarsi ulteriormente.

Non siamo una squadra giovanissima e dobbiamo quindi fare attenzione ad approcciare ogni match e allenamento nel modo giusto e i viaggi lunghi e l’inverno non facilitano il tutto. Quello che mi importa di più come coach è vedere che la motivazione dei ragazzi è alta e lo spogliatoio è unito: gli alti e bassi sono fisiologici per ogni squadra e dobbiamo abituarci“.

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