Scandone-Corato : si rischia fino allo 0-20 a tavolino

La Procura Federale ha chiuso le indagini in merito a Scandone-Corato ed ha trasmesso il fascicolo al Tribunale della Fip che dovrà esprimere una decisione in merito al contenzioso tra le due società e sullo stesso risultato del match, come noto, ancora sub-judice.

La questione è relativa alla sfida tra le due squadre avutasi nel girone di andata e nascono dal rinvio della partita decretato lo scorso 3 novembre. Il nubifragio che investì la città di Avellino, come si ricorderà, produsse anche degli effetti sul PalaDelMauro, le infiltrazioni di acqua piovana che dal tetto raggiungevano il parquet costrinsero il duo arbitrale a rinviare il match per impraticabilità del campo.

Poi, dopo il recupero andato in scena il 27 novembre, è esploso il caso rimborso, l’Avellino sostiene di aver ripagato all’Adriatica Industriale la trasferta “a vuoto” del 3 novembre, così come da regolamento; i pugliesi, che hanno presentato ricorso in merito, asseriscono il contrario.

Dopo varie audizioni (l’ultima, risalente allo scorso 4 febbraio, ha visto l’avvocato della Scandone, Angelo Zuccardi, ed il commissario liquidatore della società, Luciano Basile, al cospetto del Sostituto Procuratore Federale) è arrivata la decisione della Procura: le carte passano al Tribunale Federale, che dovrà esprimersi del merito della questione, con la Scandone deferita per la violazione degli articoli 2 (“Obbligo di lealtà e correttezza”) e 44 (“Responsabilità oggettiva”) del Regolamento di Giustizia.

Il rischio per il club irpino, oltre a dover ripagare il Basket Corato, è quello di subire lo 0-20 a tavolino.

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