Scandone: Bonifico effettuato, ma resta un punto interrogativo

Resta, però, il giallo attorno all’effettivo autore del bonifico. Sembrerebbe che i soldi siano partiti da un conto “terzo” e, quindi, non dalla Scandone né da uno dei soci del club. Non si sa se il versamento, effettuato “d’urgenza” sia stato accreditato entro il termine delle ore 12. Mentre le voci che si sono rincorse sin dalla tarda mattinata parlerebbero di un versamento effettuato, addirittura, dall’Us Avellino.

La validità del versamento, in termini di garanzia all’iscrizione, sarebbe, alla luce delle indicazioni contenute nelle Disposizioni Organizzative Annuali (Doa) stilate dalla Fip, a rischio: sul punto, comunque, si esprimerà la Commissione della Lnp che, a partire dalle ore 15 di martedì 3 settembre, valuterà fideiussioni e bonifici presentati dalle società iscritte in B. Dopodiché la palla, per quanto riguarda le società eventualmente non in regola e, per questo, da escludere, passerà alla Federazione Italiana Pallacanestro.

Nel corso della mattinata gli uomini Sidigas avevano rimediato una immediata doccia fredda in merito alla produzione della garanzia economica per la propria iscrizione al torneo di terza serie: come riportato nelle scorse ore, la strategia di Gianandrea De Cesare e dei suoi era quella di “recuperare” quel che resta (perché già attaccata dagli ex tesserati D’Ercole e Campani) della fideiussione presentata alla Lba per l’iscrizione al campionato di A 2018/19 al fine di una parte (40mila su 90mila euro) per sostenere il deposito cauzionale, alternativo alla presentazione della fideiussione bancaria di pari cifra, necessario a blindare la posizione del club.

Impossibile. La fideiussione è ancora in mano alla Lega Basket (a quanto pare mai contattata in merito). Ma c’è di più: per la restituzione della garanzia bancaria era necessaria l’ok della Commissione Vertenze Arbitrali della Lba la quale avrebbe dovuto fotografare la condizione della fideiussione accertando l’ammontare della cifra ancora disponibile. L’organismo non si è riunito per trattare il caso Scandone e, comunque, non sarebbe mai stato messo in preallarme.

Da qui la scelta di affidarsi, nuovamente, ad un aiuto esterno. Vedremo, nelle prossime ore, se questo avrà sortito l’effetto sperato dalla proprietà della Scandone.

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