Angelini : “Siamo pronti, sarà una bella battaglia”

 MISTER GIANFRANCO ANGELINI :

“Inutile sottolineare che Padova sta attraversando un grande momento di forma che le ha consentito di fare bottino pieno in queste prime cinque giornate di campionato. I Veneti sono davvero fortissimi, perchè hanno dalla loro l’esperienza, la fisicità, la tecnica e la tattica. Non si sono mai nascosti e, secondo me, sono all’altezza per raggiungere qualsiasi traguardo. Noi, però, giochiamo in casa e cercheremo di fare la nostra gara, perchè siamo consapevoli che non abbiamo niente da invidiare a nessuno. Penso che sarà una gara da combattimento, perchè queste sfide sono stimolanti per noi, che non abbiamo paura di nessuno. Ci vorrà molta attenzione, perchè queste sono le classiche gare dove si riesce a prevalere con qualche dettaglio in più e con l’episodio favorevole. Loro sono molto compatti e si intendono a memoria anche perchè hanno cambiato poco rispetto allo scorso anno, ecco perchè hanno fatto questa partenza sprint. Sono certamente avvantaggiati rispetto a noi, che siamo una squadra ancora in costruzione. Singolarmente loro hanno giocatori importanti come Kakà, Victor e Felipe Mello, che sono ex avellinesi, ma anche Parrell, Rafinha, Fetic e Jefferson. Ma noi non ci sentiamo inferiori, anche se i nostri calciatori non si conoscevano fra loro prima di essere arrivati qua. Insomma, il rischio per noi potrebbe arrivare dal fatto che loro sono più squadra. L’arrivo di Jhons mi dà più possibilità in porta, perchè lui è un italiano anche di formazione e quindi mi consente di far ruotare maggiormente i calcettisti a disposizione. Ma lui sa che davanti ha un Thiago Perez fortissimo, che per quanto mi riguarda è ancora il portiere titolare. Però, è inutile dire che Jhons ci potrà dare una grossa mano, perchè la concorrenza in squadra è sempre un fatto positivo. Tornando al campionato, questa settimana abbiamo potuto lavorare meglio per il fatto che non abbiamo giocato nell’infrasettimanale. La mia squadra ha grandi margini di miglioramento, per cui il lavoro sarà ancora molto prima di pensare che le cose potranno andare sempre meglio”.

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