Avellino – Teramo 0 – 0, Lupi deludenti: perso il secondo posto

Avellino – Teramo 0 – 0

Avellino: Forte, Ciancio, Dossena, Illanes, Adamo (dal 64′ Rizzo), Carriero, De Francesco, D’Angelo (dal 73′ Errico), Tito, Santaniello (dal 56′ Fella), Maniero (dal 73′ Bernardotto). A disposizione: Pane, Laezza, Miceli, Rocchi, Baraye. All.: Braglia.

Teramo: Lewandowski, Piacentini, Trasciani, Soprano, Cappa, Arrigoni, Lombardi (dal 73′ Mungo), Birligea (dal 68′ Pinzauti), Bombagi, Costa Ferreira; Kyeremateng (dal 65′ Di Francesco). A disposizione: Valentini, Furlan, Ekue, Bellucci, Persiani, Gerbi. All.: Paci.

Arbitro: Di Graci di Como. Assistenti: Salvalaglio-Vitali. Q.u.: Emmanuele.

Ammoniti: Trasciani (T), De Francesco, Carriero. Angoli: 6-4. Rec.: 0′ pt; 4′ st.

Ore 17,30 al “Partenio-Lombardi” con Avellino e Teramo che fanno il loro ingresso in campo. Lupi in completo verde con inserti bianchi, rispondono gli ospiti in casacca rossa pantaloncini bianchi

I Lupi non sono riusciti a battere un Teramo fortemente rimaneggiato, con ben sei under in campo, e sono costretti a dire addio al secondo posto, vanificando tutto quello che di buono hanno fatto per larga parte del girone di ritorno.

E’ finita con il nulla di fatto una gara che l’Avellino doveva e poteva vincere. Ma una prestazione collettiva alquanto incolore e priva di mordente ha determinato quest’inopinato pareggio interno dei Lupi, che hanno consegnato incredibilmente il secondo posto al Catanzaro, che, in appena dieci giorni ha letteralmente risucchiato ben otto punti ai Biancoverdi.

Mister Braglia, due giorni orsono, in occasione della conferenza di presentazione di questo match con gli Abruzzesi, aveva detto che il secondo posto sarebbe dipeso esclusivamente dai suoi ragazzi, richiamando tutti alle proprie responsabilità. Ebbene, non essere riusciti a battere un Teramo imbottito di giovani, e senza particolari problemi di classifica (perchè il loro accesso ai play off era già stato raggiunto), è l’evidente segno che la compagine biancoverde non ha saputo meritare la piazza d’onore, alle spalle della già promossa Ternana dei record.

Mister Braglia, privo dello squalificato Aloi, aveva consegnato le chiavi del centrocampo avellinese a Di Francesco, affiancando all’ex Reggina Carriero e D’Angelo. Proprio queste due mezzali si sono rivelati tra i più deludenti della squadra. D’Angelo, in particolare, già da qualche giornata, era chiaramente in deficifit di forma fisico-atletica, ma il tecnico toscano lo ha tenuto testardamente in campo per oltre settanta minuti, lasciando, viceversa, in panchina il giovane Errico, la cui imprevedibilità avrebbe meritato molto di più del quarto d’ora, o poco più, che il tecnico maremmano gli ha riservato.

Ma questi sono solo piccoli dettagli (anche se, a nostro avviso, importanti), quel che ha meravigliato negativamente è stato la scarsa vena offensiva dei Lupi, unitamente ad una carenza di idee negli ultimi trenta metri. E’ vero che che sia Tito dalla mancina, che, Adamo, Ciancio e Rizzo, a turno, dalla destra hanno messo diversi palloni nel mezzo dell’area abruzzese, ma questo pomeriggio le punte biancoverdi avevano le polveri bagnate, perchè Maniero e Fella, nella ripresa, si sono letteralmente divorati due gol a pochissimi metri dal portiere ospite.

Il Teramo ha fatto la sua onesta partita e, forte della notevole freschezza atletica dei suoi tanti giovani, ha offerto una grande prestazione in mezzo al campo, mettendo soverchiamente in difficoltà la linea mediana biancoverde, troppo lenta e macchinosa.

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